martedì 3 settembre 2013

Che l'avventura abbia inizio...

Ciao ragazzi, come state? Finalmente sono arrivato in Cina! In realtà sono circa 5 giorni che sono qui, a 10000 km da casa. Non potrò usare personalmente il blog, dunque invierò i post alle ''mia assistente'' che in realtà è la mia migliore amica, quindi se non sarò frequente saprete a chi dare la colpa :P.
Dicevo, sono cinque giorni che sono qui, dopo un viaggio di ben 23 ore comprendendo le 6 ore di fuso orario, le due ore di attesa a Fiumicino e la mezz'ora a Helsinki.
Fortunatamente ho dei compagni di viaggio fantastici con cui mi sono divertito moltissimo in questi giorni di campo trascorsi a Changzhou, la più grande città della zona dopo Shanghai; ci sono molti stranieri che ho conosciuto in questi giorni, ma i migliori restano gli italiani, non (solo ahaha) perché essere italiani vuol dire essere simpatici ma semplicemente perché capisco tutto di ciò che dicono.
Ho notato con piacere che non solo gli italiani sono di più rispetto ai ragazzi di tutte le altre parti del mondo, ma sono anche i più cercati sia dai cinesi che da tutti gli stranieri presenti al campo.
La prima sensazione che ho avuto scendendo dall'aereo era quella di soffocamento: ragazzi, qui l' umidità tocca il 98% e i 30° reali vengono percepiti come 40-45°, quindi inutile dire che in tutti i mezzi pubblici e i luoghi di ristoro e/o pernottamento l' aria condizionata va a manetta.
Per chi un giorno dovesse venire qui in Cina, non preoccupatevi assolutamente del cibo: è buonissimo, mangiano tantissimo riso e tante zuppe. Per esempio, oggi ho mangiato la caprese in zuppa, cosa che se mi avessero detto in Italia avrei tentennato. Preoccupatevi piuttosto per il modo in cui lo mangiano; per esempio, oggi c' era pesce per pranzo e mio nonno ha mangiato la testa sputando tutte le ossa del cranio e lische brutalmente sul tavolo, per carità, io non sono una persona schizzinosa quindi ho mascherato bene il ribrezzo, ma non è stata un' esperienza per deboli di cuore ve lo posso garantire.
Un' altra notevole diversità rispetto all'Italia-o comunque i Paesi europei-è che non esiste l' acqua fredda dal rubinetto, ed è difficile trovare in un supermercato una bottiglia d' acqua fredda, poiché i cinesi devono sterilizzare l' acqua per eliminare i batteri e quindi per avere dell'acqua bevibile devo lasciarla raffreddare come minimo un'ora, è per questo che i cinesi bevono poco durante il giorno, per bere acqua calda preferiscono bere parecchio del brodo delle loro zuppe.
Oggi ho assaggiato i noodle, gli spaghetti in zuppa, e mi spiace sono buoni, ma non reggono il paragone con gli spaghetti italiani. Mentre li mangiavo pregavo perché non mi facessero la fatidica domanda, che puntualmente è arrivata, attraverso un traduttore che piano piano serve sempre meno, " do you prefer italian spaghetti or chinese noodles?". Azz... così è giocare scorretto. Io allora decido di essere abbastanza neutrale limitandomi a un "I love noodles and spaghetti too".
Qui, nel periodo di vacanze, fanno tantissime cose! La prima sera io e la mia amica AFSer dall'Austria siamo stati accompagnati dalle nostre famiglie alla piscina e siamo stati  nuotare "solo" due ore perché poi ha iniziato a piovere, oggi ci hanno portato a giocare a ping pong che è uno degli sport nazionali, infatti vederli giocare fa abbastanza impressione, ogni tanto non si vede neanche la pallina!! E indovinate che abbiamo fatto stasera io e l' Austriaca con le nostre famiglie? Siamo andati in piscina! YEEEEEEE!!
Con la lingua va abbastanza bene, nel senso che la mia famiglia non parla un'acca d'inglese e per comunicare, specialmente all inizio, usavamo esclusivamente un traduttore che scriveva in un inglese complicatissimo e io non capivo la metà delle parole, poi piano piano le parole (monosillabiche) stanno iniziando ad avere un significato; per esempio, quando mi propongo per un lavoro, basta che dica ''wo" (che vuol dire io) e ci si capisce abbastanza bene, per esempio" wo shi pola" vuol dire" sono pieno, e questa frase mi ha aiutato molto dato che qua in Cina le persone mangiano tantissimo.
Il primo pasto con la mia famiglia è stato bellissimo, sembrava di essere in un cartone animato giapponese come dragonball tutti con le ciotole in mano che spingevano il cibo in bocca facendo rumori strani e abbuffandosi a più non posso.
Ok, per oggi è tutto, visto che da me è quasi l'una di notte (per voi sono le cinque di pomeriggio), adesso diminuisco un po' la temperatura del condizionatore e vado a dormire perché "wo hén lei" (ho troppo sonno), allora wann' an (buonanotte).
Volevo salutare la mia famiglia, Ivana, Matte, Teo, Pucci, Andrea, Paola, Giulia, Sere e Greta mi mancate ragazzi, wo ai ni (vi voglio bene).
Voglio salutare anche i mie amici di AFS ai quali sono legatissimo, siete come una famiglia Andre Crobu (Norvegia), Meri Ivanovska (Repubblica Ceca), Lorenzo Tortoroglio (Costa Rica), Andrea Nosenzo (Nuova Zelanda, auguri per il rientro bel mazzottone xD), Ilaria Barberis (Brasile), Nicolò Braggio (Jiamusi, Cina) Giulia Galasso (Argentina) e Enrico Tartaglino(Mongardino xD)
Voglio dire ai miei amici cinesi sempre di AFS che gli voglio molto bene, Andra, Andrea, Diletta, Gian, Nicolò, Claudia, Ylenia, Teresa, Mattia, Filippo ed Eva, non vedo l' ora di rivedervi, tra tre mesi :/
Für meinen Chinesische Freunden von Deutschland, ich vermisse ihr, Matias, Fiona und die andere Mädche :) entschuldigung für die Name, ich habe ihr liebe.
Für meine Chinesische Freunde von Österreich, beh, sehen wir Morgen ahahaha.
Alla prossima,
Edoardo
00.57 27/08/2013

giovedì 8 agosto 2013

Family!!

Ciao, sono di nuovo qui, dopo un periodo pieno di impegni. Il 21/07 si è avverato l' ultimo passo precedente la mia partenza. Dopo mesi e mesi di agonia e attesa finalmente mi è arrivato il fascicolo della mia host family! Che bello, non ci credevo subito! Appena arrivata la mail di AFS mi sono fiondato sul computer e ho letto circa dieci volte le caratteristiche di questa famiglia cinese a cui sono stato abbinato, i Xu. Il loro nucleo famigliare è composto dal nonno, che ha una passione enorme per il giardinaggio, una nonna e una mamma, entrambe appassionate di musica, un padre sportivo e infine, ma assolutamente non per importanza un fratello di dieci anni anche lui sportivo.
Sono felicissimo, penso non potessi desiderare famiglia migliore.
La famiglia Xu abita a Ma'anshan, un ''piccolo paese'' di sei milioni di persone nel centro- est della Cina.
La mia scuola si trova a 1,5 km da casa mia.
Adesso manca veramente poco alla mia partenza, il conto alla rovesci si è fermato a -12 ma sono sicuro che questi ultimi giorni da passare in famiglia e con gli amici passeranno velocissimi.
La cosa che mi piace di AFS è che il 21/08 incontrerò tutti coloro che verranno in Cina con me che avevo già conosciuto al weekend a Roma e in più una volta arrivato a Shanghai (penso che atterrerò in questa metropoli) conoscerò tantissime persone da tutto il mondo.
Sono super contento!
Adesso devo andare ma scriverò presto sul blog,
a presto!

martedì 11 giugno 2013

Tra me e la Cina non ci sono più ostacoli

Ni hao a tutti, scusate per la mia lunghissima assenza ma sono stato molto impegnato con la scuola e dopo molti sforzi e una buona dose di fortuna sono stato promosso senza debiti, ergo: tra me e la cina non ci sono più ostacoli. Era anche ora. 
Tutti dicono che questa esperienza all' estero cambia radicalmente una persona, i suoi modi di fare, la voglia di scoprire il mondo, nuovi costumi e addirittura un nuovo carattere. Penso che in realtà non sia proprio così. Non solo è il viaggio in sé che cambia le persone e permette ad esse di maturare, ma tutta l' esperienza in generale. Se penso a com' ero io otto mesi fa, al momento delle selezioni non mi riconoscerei sotto moltissimi punti di vista, l' organizzazione, l' impegno e i rapporti interpersonali sono migliorati tantissimo.
Quindi forse è vero che Intercultura cambia le persone, forse è vero che ci migliora e ci rende più maturi.
Due settimane fa ho avuto il piacere di incontrare per la prima volta tutti i miei fantastici compagni di avventura e questo mi ha permesso di confrontarmi con loro sui motivi per cui abbiamo scelto tutti la Cina, un Paese enorme, con un numero spropositato di etnie con usi e costumi diversi dai nostri e nello stesso tempo tra di loro; e mi ha colpito il fatto che per la prima volta dopo sette mesi ho sentito le stesse risposte che io davo quando mi veniva posta la domanda " Ma perché in Cina, non erano meglio gli USA o uno stato europeo?". Mi piace il fatto che condividiamo tutti questa passione per un mondo che non conosciamo solo con stereotipi sbagliati. 
Penso che in questo anno potrò stringere grandissime amicizie con gli altri AFSer italiani, perché sono simili a me, sono persone che non solo accettano le sfide ma vanno a cercarsele ma soprattutto perché anche se li ho solo visti una volta nella mia vita voglio loro già un mondo di bene. Per stasera vado che sono stanchissimo ma d' ora in avanti scriverò molto di più, dunque buonanotte, o meglio Wann' an

venerdì 29 marzo 2013

" In Cina un anno? Tu sei matto!"

Ni hao (ciao) sono Edoardo e andrò un anno in Cina con Intercultura.
All' inizio è nato tutto un po' come un gioco, da quando i volontari sono venuti a parlarci in classe. Poi qualcosa è cambiato. Al contrario delle mie aspettative mia madre e suo marito erano d' accordo con questa mia iniziativa e piano piano questo sogno iniziava a prendere forma e a realizzarsi. A Dicembre avevo ormai finito le selezioni e dopo tre mesi di logorante attesa finalmente è arrivata la tanto attesa risposta. Quando ho visto la busta con su scritto "Edoardo Icardi è risultato vincitore del concorso e parteciperà ad un programma annuale in Cina" mi si è riempito il cuore.
Sono subito andato a chiamare i miei  parenti e i miei amici per renderli partecipi di questo mio successo e ho notato con sorpresa che la maggior parte mi chiedeva il perché proprio la Cina, con tanti Paesi belli che ci sono al mondo. Io non sono assolutamente d' accordo con questa visione negativa della Cina, sicuramente quella cinese sarà una delle esperienze più interculturali di tutte per la differenza tra le nostre usanze e quelle orientali ma non mi pento di aver indicato questo Paese come opzione. Effettivamente la Cina è un Paese molto particolare, bisogna avere molto spirito di adattamento per abituarsi alle stranezze di questo stato, vi sono leggi che non hanno un senso apparente come il "divieto assoluto di usare facebook"  per usare un altro social network interno a questa nazione e ancora più insensata come il "divieto di far innamorare una ragazza"  ma nonostante tutto penso che questo Paese darà a me e agli altri miei quaranta compagni d' avventura molto.
Un obbiettivo di tutte queste esperienze è quello di permetterci di crescere e renderci un po' più indipendenti, ma anche di far sognare e posso dire che è vero, io non sono ancora partito e ho già sognato tanto grazie ad Intercultura.
Per esperienze come queste ci sono grandi aspettative che riguardano, la scuola, la famiglia, il cibo e la vita sociale che si svolgerà lì ma ci sono anche molte paure, come quella di tornare qua e non ritrovarsi più nel mondo che conoscevi, ritrovarti diverso e soprattutto di ritrovare diverse le persone a cui tieni che hai lasciato qua in Italia. La mia paura più grande è proprio questa, perdere le persone che ho qui.
Tuttavia non bisogna farsi tarpare le ali da queste paure, bisogna buttarsi, sempre nella vita, e godersi quest' esperienza fino in fondo perché dà un' apertura mentale che altrimenti non si avrà mai.
La Cina è il Paese che ci darà un' organizzazione, un senso del dovere e sicuramente rafforzerà il nostro senso della famiglia, là elemento fondamentale della società.
Ho già avuto occasione di parlare con qualche altro AFSer che verrà con me in Cina e sono contento del gruppo che si sta formando, sarà come una seconda famiglia quindi è importante già adesso essere uniti ed esserci uno per l' altro, solo oggi ho parlato con tre persone e tutte tre si ricordavano di un avvenimento di cui avevo parlato loro una settimana fa e mi ha molto colpito il fatto che tutte e tre queste ragazze mi abbiano chiesto come fosse andata, xie xie ragazze :)
Ho già sognato molto con Intercultura ma ogni tanto ancora non mi rendo conto che il bello inizia adesso.
Questa sera vi lascio con una delle prime parole che ho imparato di mandarino: Wan' an, ovvero buonanotte.
A presto :)